Premetto che lo scopo di questa comunicazione non sarà quello di individuare modi e tecniche e utilizzo di materiali che ci permettono di classificare un modo di costruire in bioedilizia in quanto già ampliamente e correttamente trattato da manuali facilmente reperibili nelle librerie ma sarà quello di trasmettere dei concetti che ritengo vincolanti e deterrenti ad una buona progettazione biocompatibile.
Molto spesso mi è capitato di relazionarmi con committenti, artigiani ed operatori del settore edile che nella convinzione di voler realizzare un manufatto in bioedilizia incorrono nell'errore che basti utilizzare materiali non derivanti dal petrolio o similari per ottenere il risultato sperato.
Segnalo a tal proposito che bisogna fare una curata analisi che tenga in considerazione molteplici aspetti come: la distanza di reperimento del materiale, la scheda di lavorazione del prodotto, la produzione del materiale utilizzando energie derivanti da fonti rinnovabili, utilizzo di materie prime con politiche di controllo del suolo e del sottosuolo e l'utilizzo di materiale per le quali è valutato l'onere del suo smaltimento a fine ciclo nell'ambiente.
Quanto sopra scritto rappresenta un piccolo elenco di come dovrebbe essere affrontata la procedura della costruzione e la scelta del sistema costruttivo. Nel valutare se avvalersi di un sistema costruttivo leggero come il legno o pesante come la muratura potante in laterizio è importante stabilire il livello di coerenza che si vuole perseguire per ottenere il massimo risultato con la risorsa economica che si dispone. Riporto un esempio a chiarimento di quanto sopra scritto riguardante un sopralluogo da me svolto presso un cantiere edile per la realizzazione di edificio residenziale dove si utilizzava quanto di meglio si potesse trovare a livello di materiali e tecniche costruttive con particolare attenzione al contenimento del consumo energetico ottimamente servito dai servizi pubblici tanto da potergli attribuire in una fantomatica graduatoria delle 10 più belle case in bioedilizia il primo posto se non fosse che ad una più attenta analisi del sito non fosse emerso che nelle immediate vicinanze vi era la presenza di un ripetitore TV con evidenti conseguenze di inquinamento elettromagnetico che di fatto vanificavano quanto realizzato.
Non va dimenticato che la casa rappresenta per noi una seconda pelle che deve garantire il massimo del confort, della protezione verso l'esterno e fonte della qualità di vita.
Questa breve introduzione al mondo della bioedizia serve a spiegare che quanto riporterò nelle successive comunicazioni inerenti le varie forme del buon costruire cercherò nella massima obbiettività di descrivere le procedure da seguire ed utilizzo di materiali per raggiungere l'obbiettivo prefissato.